Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    Unici

    È difficile parlare di normalità quando tutto ciò che ci circonda è strano, “diverso”. Niente può essere uguale a qualcos'altro e, spesso, il problema è che rischiamo di perderci. Somigliare a qualcosa ci costringe a rinunciare ad altro. Il concetto di ‘diverso’ l’abbiamo decretato noi per sentirci più al sicuro e parte di un gruppo, d'altronde insieme lo sappiamo che siamo capaci, ma da soli risultiamo, proprio come un semplice punto su un foglio bianco, fastidiosi. Tutti i più grandi, coloro che hanno rivoluzionato l’andamento della storia, sono sempre stati ritenuti diversi, dei folli. Van Gogh, Allan Poe, Goya… l’elenco è lungo.
    La diversità è uno stimolo, è curiosità, ci spinge a voler conoscere. La follia crea scalpore, ci caratterizza, fa parte di noi.
    Spesso ci è bastato davvero poco per farci cadere in tentazione, farci credere di essere migliori d’altri: un leader deciso, un’ideale che ti ponga in una buona condizione economica. Siamo fatiscenti.
    Finché ci sarà qualcuno che crederà di avere il diritto di togliere la libertà altrui, ci sarà sempre qualcuno disposto a seguirlo, e così all’infinito, finché non capiremo che, per annientare il diverso, dovremmo tutti spararci un colpo in testa.

    Lisa Mazzanti, 3M