Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    La mia testa

    La mia testa è un posto strano e confuso.
    300 idee scorrazzano liberamente in una landa di puro caos, sorvegliate dalla pigrizia di non iniziarle mai e dall’ansia che altre persone le reputino degli scarti. Battute e scherzi volano da una parte a un’altra della mia testa (a volte in momenti non molto opportuni).
    La mia testa può essere un mondo chiuso dall’insicurezza e dall’ansia o una completa palla di caos.
    Non ci sono vie di mezzo.
    Può essere un luogo di rifugio, ma anche un luogo molto oscuro.
    Ci sono dei demoni che a volte prendono il controllo e questo si ripercuote nella vita reale e nelle mie azioni. Alcuni cancellano delle cose dalla mia testa, altri la bloccano, altri la anestetizzano, è difficile tenerli a bada.
    Adesso è da tanto che vivono lì dentro, ormai siamo quasi amici, ma a volte devono stare tranquilli.
    Neanche io so come descrivere quello che succede dentro la mia testa, è troppo complicato.
    È come quando volete prendere le cuffie dalle tasche per ascoltare la musica, le cuffie si attorcigliano e non riuscite a scioglierle; il mio cervello è come quelle cuffie,
    devo “solo” trovare il modo di districare i miei pensieri.

    (Ilaria Pesciullesi, 4C)