Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    Quando i silenziosi stanno insieme

    Quando sentite parlare di amicizia di solito cosa pensate? Probabilmente a un gruppo di persone che fanno cose meravigliose insieme, escono la domenica per fare delle passeggiate, saranno amici e staranno uniti fino alla fine, non si farebbero mai del “male.
    Ad un invito come: “Hey, sabato ho trovato un posto bellino, andiamo a prendere un cocktail là?” l’altro risponde “Ok, va bene”.
    Ma cosa succede quando non si riescono a fare cose come queste?
    Quando non trovi il coraggio di fare cose come queste, perché entri nel panico?
    Le amicizie cambiano.
    O meglio, il tipo di amicizie cambia.
    Ci sono amicizie come quelle che ho descritto, ma ce ne sono di altri tipi e credo che il mio gruppo di amici ne sia la prova vivente.

    Il mio gruppo di amici… come spiegarlo?
    Siamo praticamente un branco di adolescenti introversi che si prendono in giro a vicenda.
    Fra noi facciamo tanto i fighi, ma ognuno di noi ha ansia anche solo per avvicinarsi alla cassa a pagare una bottiglia di coca cola.
    Non abitiamo molto vicini, quindi non possiamo andare a fare passeggiate insieme, ma poco importa… visto che passiamo il tempo a prenderci in giro o ridere di roba che si trova su Internet.
    Cerchiamo di fare ironia (a volte anche abbastanza pesante) su molte cose, forse per riuscire a far fronte ai problemi che abbiamo nella nostra testa, in famiglia o nel mondo.
    Non so come descrivere questo tipo di amicizia.
    Diciamo che se qualcuno chiedesse a noi “Daresti un pugno a un tuo amico per 1000 euro?”, qualcuno risponderebbe “anche due”, ma alla fine anche dopo il pugno rimarremmo comunque amici.
    Ci si aspetterebbe che qualcuno dicesse “Ma no, è mio amico gli voglio bene, non gli farei mai del male”, ma anche se ci prendiamo in giro e anche se le nostre conversazioni sembrano un manicomio, ci vogliamo bene comunque.
    Sembriamo dei pazzi (questo è quello che dice mia madre), ma sono fiera di me stessa perché sono riuscita ad avere degli amici anche se le persone in genere mi intimoriscono.

    (Ilaria Pesciullesi, 4C)