Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    Note che raccontano di noi

    Non siamo noi ad ascoltarla, è lei ad ascoltare noi. È quella perfetta e lo capiamo subito, dalla prima nota, dalla prima parola e dalla prima emozione che questa suscita in noi. Spesso la associamo ad un sentimento o addirittura ad un periodo della nostra vita: “questa mi ricorda l’estate, mi ha tormentata per tre lunghi mesi, ma ogni volta è bella come se fosse la prima”, o ancora “la conosco questa, mi fa tornare in mente un sacco di momenti passati”. Ricordi, amicizie, esperienze, è tutto legato a lei. È semplice, ma indispensabile e ci accompagna da quando siamo nati. Sembra strano ma sappiamo sempre qual è quella giusta e perfetta per il momento, per ricordarsi di un’esperienza e renderla eterna o per condividere qualcosa sulle storie di Instagram. Sia che ci si senta felici, innamorati e spensierati, o ancora tristi, delusi e isolati, lei è con noi: è un riparo sicuro e un luogo perfetto in cui nascondersi, è la nostra seconda casa. Alziamo il volume e ci lasciamo travolgere completamente, è lei la protagonista in questo momento. Sovrasta tutto il resto, il bene ed il male, creando una barriera intorno a noi, con la quale ci avvolge facendoci entrare nel vivo dell’emozione. Forse ci aiuta anche a ritrovare noi stessi, noi che siamo capaci di immedesimarci in quelle stesse parole che la compongono e di sentire ogni singola emozione, come se lei fosse l’unica in grado di comprenderci veramente. Spesso influenza anche il nostro vero “io”, il nostro modo di esprimerci e di mostrarci agli altri. È capace di parlare in tutte le lingue e in tutti i sentimenti, ma con la forza, la carica e l’impatto che solo lei ha sulle persone, rallegrando ogni giornata e ogni stato d’animo. È personale ed unica, perché ognuno ha la sua, ma in qualche modo riesce ad unirci tutti, a farci diventare parte di un qualcosa insieme.
    È lei, è la musica.

    (Giada Amoruso, 3D)