Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    La sezione astratta del mondo

    ho il timore di cose improbabili.
    torno a casa, entro in camera e mi sdraio sul letto, un po’ più fredda del solito questa giornata.
    la lampadina fa riflettere una calda luce sul soffitto.
    è sempre la stessa lampadina ma pare cambi ogni giorno il modo di emettere luce.
    avvicino una mano agli occhi e guardo il soffitto attraverso le dita.
    chiudo gli occhi ma continuo a tenere la mano difronte a me.
    un po’ di disordine.
    il mio palazzo mentale gode però di una buona estetica nonostante ciò.
    oggi puntualmente devo andare a rivedere un po’ di scartoffie.
    magari buttare via qualcosa.
    mi imbatto in questo fogliaccio.
    se lo guardo meglio diventa una carta.
    ancora un po’ meglio, forse è una mappa.
    ma perché tutti questi punti interrogativi?
    in fondo a sinistra una parola.
    “oblio”
    sovviene la memoria.
    chissà come arrivare a questa sezione astratta del mondo?
    le dimenticanze non puoi vederle, di conseguenza non puoi trovarle.
    l’oblio è una sezione astratta del mondo, forse più di una.
    per lo meno, io la immagino così.
    una per le dimenticanze di tutti, oppure una per ogni persona.
    quante cose finiscono la dentro mai potremmo saperlo, al massimo immaginarlo.
    qualcosa può uscire, ma ciò che entra sicuramente diventa invisibile.
    non si può sapere cosa si dimentica, nel momento in cui lo si dimentica.
    bramo dalla voglia di trovarla, e disegno mappe su mappe.
    ma ho il timore di riuscirci e metto punti interrogativi ovunque, sperando di non doverli cancellare.
    ho il timore di cose improbabili.
    come riuscire a trovare questa sezione astratta del mondo.
    perché quando la trovi è perché ci finisci dentro.

    (Svetlana Innocenti, 4M)