Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    Sogni

    Ognuno ha, vicino al proprio letto, un comodino con dentro dei cassetti, e fra questi c'è quel cassetto.
    Uno invisibile ma presente, proprio vicino al cuscino in modo che sia l'ultima cosa da guardare prima di chiudere gli occhi e la prima quando li riapri.
    Ho sempre pensato che quel cassetto rimanesse lì durante l'infanzia per poi scomparire quando la persona diventa grande. Ma mi sbagliavo di grosso: in realtà ci sarà sempre.
    Come ho detto, è invisibile, e per questo motivo ci dimentichiamo facilmente della sua esistenza.
    Però, lui rimarrà lì, in attesa di essere riaperto.
    Viene usato poco, infatti rimane spesso chiuso, ma quando viene aperto, illumina tutto e tutti.
    Sto parlando del cassetto dei sogni.
    È quel luogo dove nascondiamo dentro tutti i nostri desideri, tutte le nostre ambizioni, tutto ciò che vogliamo realizzare.
    Ad esempio, quella bambina che hai incontrato per strada, quella che camminava mano nella mano con sua madre, avrà nascosto dentro quel cassetto il sogno di poter diventare una grande stilista, un giorno.
    Oppure quell'uomo che stava bevendo al bar, forse ora non lo apre più perché non se ne ricorda, ma anche lui da piccolo lo avrà riempito del suo desiderio più profondo.
    Eppure, proprio perché è il più grande e quello che desideri di più, risulta molto più difficile da realizzare.
    Anche se la magia del cassetto ti permette di ritrovare subito, in tutto quel caos di desideri con cui lo hai riempito, il sogno più importante, e renderlo realtà sempre impossibile.
    Ci possono essere svariati motivi: chi aveva la famiglia che glielo proibiva, o chi aveva paura di provare a realizzarlo.
    Conosco una ragazza che non riusciva a realizzare il suo sogno perché era troppo insicura.
    Aveva paura, tanta, credeva di non ricevere sostegno, di non essere all'altezza di quello che voleva fare.
    Temeva di deludere le aspettative delle persone che conosceva.
    La poca fiducia che riponeva nelle sue abilità la ostacolavano dall'aprire quel cassetto, prendere il sogno, spararlo nel mondo reale e cominciare a realizzarlo.
    Ho parlato al passato di proposito, perché ora non è così.
    Ora ce l'ha fatta.
    Ha preso quel dannato sogno e l'ha realizzato.
    Ha iniziato a scrivere quella dannata storia, ha cliccato quel maledetto bottone "pubblica".
    Ci sei riuscita.
    Sei grande Megan

    (Alice Maestrini, 3H)