Dall’incontro è emerso con chiarezza che il malumore nella scuola non è affatto diffuso. E’ invece estremamente circoscritto ed assolutamente fisiologico in una comunità di oltre mille persone. Anzi, dopo una serie di confronti con studenti, genitori e docenti, ed in base anche ai numerosissimi riscontri avuti nelle scorse settimane, è inequivocabile che ci sia un larghissimo consenso di tutte le componenti della scuola sul rinnovamento avvenuto al Marco Polo. Questo naturalmente non significa che su alcune questioni non ci possano essere pareri diversi o che non esistano cose da cambiare. Ma la condivisione sul lavoro fatto in questi anni è fuori discussione. E chi afferma il contrario, a questo punto, lo fa pretestuosamente solo per ragioni personali o strumentali che certamente non contribuiscono al bene della scuola.
Chiarito questo, proporrei di andare avanti per la nostra strada, evitando di cercare scientemente le cose che non funzionano per farne elementi di conflitto o di polemica e provando invece ad assumere una logica positiva. Chiedo quindi a tutti di avanzare idee e proposte per migliorare il Marco Polo e proseguire il percorso di rinnovamento avviato. Già alcuni elementi interessanti sono emersi nell’incontro di ieri ed altri sono arrivati in queste settimane da docenti, studenti, genitori e personale Ata. Vorrei che riuscissimo tutti insieme a costruire un “discorso” moderno e condiviso sull’educazione ed a individuare interventi concreti che ci consentano di promuovere il benessere di chi vive a scuola e di favorire il successo delle nostre azioni educative. Continuo a pensare che il Marco Polo debba diventare una scuola di eccellenza, dove serve uno “scarto visionario” per spogliarsi degli impacci della burocrazia e liberare la passione, l’intelligenza e la fantasia di ognuno di noi. Nelle prossime settimane ci saranno altri momenti di confronto, che si chiuderanno poi a maggio con l’approvazione, mi auguro, di un innovativo progetto di scuola per i prossimi anni.
Devo infine a tutti un chiarimento sulle mie scelte personali, rispetto alle quali ci sono intanto due elementi di incertezza:
1. il superamento della prova orale del concorso a preside, che dovrà essere ripetuta
2. il fatto che la sede del Marco Polo sia ancora disponibile al termine del concorso, che dipenderà dalle scelte dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Se queste due condizioni si verificheranno ed il confronto all’interno della scuola proseguirà, come sono convinto, in modo costruttivo e stimolante, sarò ben lieto di rimanere al Marco Polo per proseguire insieme la sfida educativa ambiziosa ed affascinante che abbiamo avviato.
Ludovico Arte