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Lettera del preside alla comunità scolastica del Marco Polo - 23 agosto 2020

Cari studenti, cari insegnanti, caro personale Ata, cari genitori,
mi auguro che siate ancora a godervi gli ultimi giorni di vacanza. Tra un po' la scuola riaprirà ufficialmente i battenti. Siamo tutti consapevoli che ci attende un anno complesso e stiamo lavorando perché le cose possano funzionare nel miglior modo possibile. Avremo modo di confrontarci per trovare insieme le soluzioni che raccolgano il più ampio consenso, anche se, nella delicata fase in cui ci troviamo, non ci si può aspettare di avere tutti le stesse posizioni.
In qualità di dirigente scolastico credo sia doveroso fare scelte chiare e prendersi la propria parte di responsabilità. La mia posizione, che ho già espresso in queste settimane, privatamente e pubblicamente, è quella di fare di tutto perché la scuola riparta nella massima sicurezza possibile, ma in presenza. Una posizione che, d’altra parte, corrisponde a quella assunta dal Governo, sia pure con qualche contraddizione e qualche ritardo. Pertanto le lezioni ripartiranno in presenza per tutti gli studenti e tutti gli insegnanti e le riunioni del personale della scuola si faranno in presenza. Le misure che verranno adottate prevederanno, tra l'altro, distanziamento, utilizzo di mascherine quando non è possibile mantenere le distanze, installazione di dispenser di gel igienizzanti, orari sfalsati, ingressi separati, avvio delle lezioni con orario ridotto (come, per la verità, avveniva già in tempi pre-covid). 
Naturalmente qualora le condizioni epidemiologiche dovessero peggiorare e il Governo italiano adottasse misure restrittive, siamo tutti pronti a rispettarle e comportarci di conseguenza. Ma oggi, in un Paese che ha praticamente riaperto tutto, sarebbe inaccettabile che le scuole rimanessero ancora chiuse. I contagi sono in aumento, ma si riferiscono quasi esclusivamente ad asintomatici. I dati relativi ai morti, ai ricoverati con sintomi o ai malati in terapia intensiva sono assai limitati, segno di una situazione che al momento è sotto controllo, al di là di alcune enfatizzazioni dei mass media. Siamo nella fase che è stata definita di “convivenza con il virus”. Una fase in cui quasi tutti i Paesi stranieri, che pure spesso hanno un numero di contagi molto più alto del nostro, hanno previsto la riapertura della scuola in presenza. 
E’ comprensibile che ognuno di noi, che si trova in specifiche condizioni personali, familiari e di salute, abbia sentimenti e punti di vista diversi rispetto alla situazione in cui ci troviamo. Dobbiamo però cercare di vivere questa fase mantenendo, per quanto possibile, un approccio razionale e affrontando le problematiche che via via si presenteranno in modo flessibile, con soluzioni che andranno adattate all’evolversi della situazione. Siamo una comunità ampia di insegnanti, personale Ata, studenti e genitori. Chiedo a tutti di mantenere lo spirito di collaborazione che ci ha sempre contraddistinto e che ci sarà particolarmente utile nelle difficili settimane che ci attendono. 
Ancora una considerazione. E’ importante che in questo momento tutti ci preoccupiamo della salute delle persone che appartengono alla comunità scolastica, quindi degli aspetti organizzativi e sanitari. Ma è altrettanto importante parlare di didattica e di educazione. La scuola non può limitarsi a discutere di mascherine, di gel e di distanziamento. Serve un confronto collettivo su quale scuola vogliamo far ripartire alla luce dell’esperienza che abbiamo vissuto, su quali cambiamenti adottare relativamente a contenuti, tempi, spazi, metodologie, relazioni, ecc. 
Per tutti questi motivi, il collegio dei docenti del primo settembre, che ha sempre avuto un valore simbolico e lo avrà tanto più quest’anno, si terrà in presenza nella suggestiva cornice dell’anfiteatro di Villa Strozzi, nel rispetto delle distanze di sicurezza. Ho pensato di dividere il collegio in due momenti. Una prima parte, dalle 8 alle 10.30, nella quale discuteremo dell’avvio dell’anno scolastico e delle soluzioni organizzative da adottare, nella prospettiva che ho sopra indicato. E una seconda parte, dalle 10.30 alle 13, nella quale, con una formula originale e diversa dal solito che prevederà contributi di studenti e di esterni, chiederò di dialogare sul “merito” della scuola che vogliamo. Al termine del collegio, proprio perché credo sia importante rafforzare lo spirito di comunità, ho previsto la possibilità di pranzare insieme all’aperto davanti alla Limonaia, naturalmente con chi lo vorrà. Via mail, in privato, daremo indicazioni su come aderire al pranzo.
Viviamo un passaggio delicato della nostra vita individuale e sociale. Ne potremo uscire solo insieme attraverso il confronto civile e il contributo di tutti. Come dicono in tanti, se sapremo leggere ed elaborare correttamente i segnali che arrivano da questo momento di crisi, la nostra società e la nostra scuola potranno uscirne migliori. Nelle prossime settimane al Marco Polo ci saranno molte "sorprese". Chiedo a tutti di farsi avanti, di proporre iniziative e progetti. Il Coronavirus è un fatto grave e importante che va affrontato con serietà. Ma non esiste solo il Coronavirus. La scuola e la società non possono fermarsi, non possono stare in eterna quarantena. Con tutte le accortezze possibili, dobbiamo cercare insieme le strade per riprendere il filo della normalità e ritornare a vivere. 
Buon anno scolastico e un caro saluto a tutti

Ludovico Arte