Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    Roma capoccia

    Non è stata la prima volta che ti ho visitata. Nonostante ciò, riesci sempre a sorprendermi
    Mi sorprendi e mi togli il fiato per la tua bellezza, per la tua immensità
    Durante le varie volte che ti ho visitato ho imparato a scoprirti piano piano sempre di più
    Ho avuto modo di scoprire tanti dettagli e cose che ti rendono unica
    Elementi positivi, ma troppi negativi
    Sei però per me il luogo per eccellenza, quello spazio fisico che rappresenta nel mondo l’equilibrio perfetto, il punto di incontro tra gli elementi
    Il punto di incontro tra antichità e modernità
    Il punto di incontro tra il bene e il male
    Il punto di incontro tra il sacro e il profano
    Tutto ciò fa parte di te e ti fa spiccare nel mondo come una città unica tra le uniche
    Le tue tantissime stradine mi hanno fatto sentire a casa
    Mi è sembrato di camminare tra le viuzze del mio paese, della mia città natale
    Mi hai regalato tante sensazioni ed emozioni come pochi altri luoghi sanno fare
    Certo, non sei perfetta!
    Forse proprio per questo riesci a dare quel qualcosa in più, quel qualcosa di misterioso e di inarrivabile
    Somigli ad una vecchia signora che nel corso del tempo non si è mai fatta stravolgere dalla modernità
    Le tue strade, i tuoi quartieri e le persone che ci abitano sembrano sospesi nel tempo, quasi immobili
    Fin dall’antichità hai rappresentato per molti un punto di riferimento o meglio il punto di riferimento nel tempo e nello spazio
    Il tempo ti ha consumato e trasformato e lo fa ancora oggi, ogni giorno
    Le sue impronte sono ormai parte integrante dell’ambiente che ti compone, così da poter, nei secoli, rivivere momenti del passato e del presente
    Continuo a perdermi nei tuoi vicoli tutte le volte che ti visito
    Mi soffermo a osservare le tue piazze e tuoi monumenti senza dire una parola
    Quasi fino a perdere il fiato, Roma capoccia.

    Niccolò Brunori, 4D