Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    lettera20

    Cari compagni, 
    Credo sia difficile descrivere a parole ciò che stiamo provando adesso. 
    Non so quanti giorni siano passati o quanti giorni restino (ho un po' paura di contarli). So solo che ognuno di noi ha situazioni familiari diverse, caratteri diversi, modi di reagire diversi e per ognuno di noi questa è forse una delle più grandi sfide adesso. 
    Questo tempo a casa mi ha fatto riflettere molto su me stessa e su quanto la scuola sia importante per me. Anche se si concentra molto sui voti a volte, resta comunque un luogo che è fonte di apprendimento, relazioni, amicizie, scherzi e creatività. Un luogo dove posso sentirmi utile per gli altri. Per questo forse manca un po' a molti. Ma dobbiamo essere forti. 
    So che è difficile e lo è per tutti. L'impatto psicologico di questi giorni è davvero forte e molti non se ne rendono ancora conto. Tutto diventa più faticoso, gli occhi non sono più abituati a guardare lontano e studiare diventa più difficile. 
    Quello che vi consiglio se state leggendo è di avere fiducia. Di cercare la strada migliore per voi. Di pensare a qualcosa che vi faccia stare bene. Perché ci sono tantissime ragioni per stare bene e siamo noi che le dobbiamo trovare. Scrivetevi un programma settimanale, componete una lista di cose che volete fare e includeteci quello che vi piace. Non cerchiamo di pensare a "come poteva essere", piuttosto pensiamo al presente, al "come è adesso".  Approfittiamo di questo tempo per sentire quello che è dentro invece di quello che è fuori, conoscendo meglio noi stessi, cosa amiamo e cosa no, imparando a trovare delle alternative e cercando nuove ispirazioni. Magari dobbiamo fare i compiti, ma forse c'è anche tempo per altro. Per guardarci un film, leggere, cantare, scrivere, giocare...per prenderci più cura di noi stessi. Perché siamo sempre immersi nella scuola, negli impegni (ed è una cosa positiva), ma forse ora è il momento di fermarsi un attimo. 
    Dobbiamo avere fiducia perché andrà tutto bene. 
    Vi auguro il meglio. 

    Letizia Del Basso, studentessa 5C, 25 marzo 2020