Il Marco Polo si racconta

    Il Marco Polo si racconta

    lettera18

    So che stiamo vivendo una situazione difficile, ma sono sicuro che ne usciremo. Mi manca la vita che c'è là fuori, mi mancano le litigate con i miei compagni della 5b e mi mancano le risate con il mio storico compagno di banco e amico, Matteo. Probabilmente molti di noi hanno preso sotto gamba la situazione del coronavirus appena si stava diffondendo e purtroppo ora stiamo vivendo quell'incubo che pensavamo fosse lontano da noi, ma ora l'unica cosa da fare è sperare e rimanere a casa. So che sicuramente è una situazione complicata per tutti, ma io personalmente invidio quei ragazzi e ragazze che attualmente sono in terza e in quarta e che avranno uno o più anni in cui poter continuare ad andare a scuola, perché anche se la scuola è spesso vista dalla maggior parte di noi come una cosa negativa e come una fonte d'ansia, una cosa è certa, gli anni passati tra i banchi di scuola sono quelli che ci ricorderemo per tutta la vita e forse saranno anche per alcuni, i migliori trascorsi della propria vita. Io attualmente spero di poter ritornare a scuola e poter riassaporare il suono della campanella che probabilmente il prossimo anno non sentirò più, nel caso in cui dovessi diplomarmi.

    Achraf Klai, studente 5B, 23 marzo 2020